Nel periodo romano Ancona entrò, per la prima volta, in un grande circuito di comunicazione, i cui assi portanti erano la Salaria e la Flaminia. La città rivelava, tuttavia i suoi limiti: l’essere vicina alle grandi infrastrutture di comunicazione, ma esserne contemporaneamente separata dalla scarsa accessibilità dei monti di Ancona. Fino alla fine del Settecento per entrare nella città occorreva risalire il colle Astagno.
Il foro della città romana era situato nell’attuale piazza del Senato ed era collegato con l’acropoli e l’anfiteatro posto in un avvallamento tra il colle Guasco e il colle dei Cappuccini. Gli stessi luoghi del foro, saranno a lungo il centro della città: nel Duecento qui ritroviamo il palazzo del Senato, il palazzo dei Consoli e l’Episcopio. L’estensione dell’abitato e il confronto con la capienza dell’anfiteatro, stimata intorno ai 20 mila spettatori, ha fatto ritenere che la popolazione della città tra il I e il II secolo d. C. dovesse raggiungere gli stessi valori. Molto più realisticamente, invece, gli abitanti non erano più di 12 mila e certamente la capienza dell’anfiteatro va relazionata a un pubblico più vasto, proveniente dall’intero territorio.