Nato a Genova nel 1922. Morto a Roma il 29 giugno 2000. Figlio d’un ingegnere edile tedesco e della pisana Luisa Ambron, Vittorio Gassman interrompe gli studi di giurisprudenza per iscriversi all’Accademia d’Arte Drammatica fin dalla stagione 1941-’42; esordisce in palcoscenico non ancora diplomato.
Negli anni seguenti si afferma come uno dei più apprezzati attori giovani del teatro italiano; nel 1949 entra nella compagnia diretta da Luchino Visconti. Nel 1950-’51 passa nella compagnia di Guido Salvini, e nel 1952-’53 con Luigi Squarzina dirige il Teatro d’Arte Italiano. Nel 1960 crea, sotto un tendone da circo, il Teatro Popolare, dopo una parentesi di qualche anno, torna al teatro nel 1974. Degna di nota pure la sua attività televisiva: da menzionare lo straordinario successo ottenuto nel 1959 con la trasmissione d’intrattenimento "Il mattatore".
Dal 1946 comincia invece la sua fortunata carriera cinematografica, cui si dedicherà con sempre maggior frequenza nel corso degli anni. Negli ultimi anni Gassman si dedica soprattutto al teatro e alla scrittura: proprio quest’ultima diventa la sua grande passione, il modo di esorcizzare e superare i momenti bui della depressione. A Vittorio Gassman sono stati attribuiti nel 1975 il premio come Migliore Attore per "Profumo di donna" al Festival di Cannes e nel 1996 il Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia.